Viviamo in un tempo dove non è difficile parlare di libertà. Se ne parla tanto; credo che nella nostra epoca sia il punto d’onore dell’uomo la libertà, e giustamente! Per libertà, però, si intendono cose molto diverse, così come per la verità. Uno intende per verità le cose che dice lui; anche le menzogne più grosse sono vere se mi sono utili! Così per libertà si intendono talvolta le cose più opposte. Difficile parlarne come ne fa la Parola di Gesù. Vi è una grande menzogna da cui essere liberati: quella di sentirsi il centro del mondo, dove vedi l’altro, il mondo, come fossero parte del tuo “territorio di caccia”: sono proprietà della tua signoria in cui poter anche spadroneggiare, e non hai la percezione che tutto vive ed esiste in forza di un amore ben più grande. Cosa significa diventare liberi? Significa diventare liberi da se stessi, dalla falsità di credere che ci sono solo io; significa essere liberi da se stessi per l’altro. Consiste nel prendere coscienza che la radice di ogni peccato dell’uomo trae origine dallo smisurato vanto di sé, da quella sottile persuasione di essere capace di salvarsi da sé stesso, invece di dare a Dio la gloria che gli spetta.
«Essere libri non significa nient’altro che essere nell’amore, ed essere nell’amore non significa nient’altro che essere nella verità di Dio» (Bonhoeffer). Acquisire questa consapevolezza significa ritrovare respiro, slancio, vitalità. Perciò chi ama, perché è stato fatto libero dalla verità di Dio, diventa l’uomo o la donna più rivoluzionari della terra. Ben sapendo che il cavaliere della verità e dell’amore non sarà mai un’eroe idolatrato dalle folle, come uno che non abbai dei nemici, anzi è colui di cui si farebbe anche a meno, ma di cui non si può fare a meno, perché in tutti c’è la nostalgia di avere ali, quelle della libertà.
Padre Elio Della Zuanna