Archivio mensile:novembre 2015

21 novembre 2015

Di Giuseppe Marroni – GA Foggia

L’appuntamento del 21 novembre 2015 a Brindisi segna una tappa fondamentale nel percorso di crescita dei Giovani delle Acli nel senso di una matura percezione di se stessi nella complessità che l’organizzazione rappresenta.Le Acli sono, erano e saranno un punto di riferimento nella trama nazionale e internazionale della cittadinanza attiva. Faro che emette luce e che si impone a guida nello smarrimento valoriale e direttivo del contemporaneo.

Il 21 novembre 2015 è stato un incontro tra amici, momento di confronto, di scambio e di arricchimento reciproco nella sincera disponibilità all’elaborazione di contenuti specifici dell’impegno sociale, culturale e politico.

I volti e gli sguardi dei ragazzi e delle ragazze del servizio civile li ho spesso incrociati ricevendo energia e curiosità, proprio quella curiosità essenziale a provare interesse verso il mondo in modo critico e votato all’impegno.

I coordinatori dei GA di Brindisi, Chiara Romano, Lecce, Giorgio Prete, assieme a Foggia e a Matteo Bracciali, responsabile nazionale, hanno prodotto ottime relazioni incentrate sulla dimensione del servizio, inteso come cittadinanza nel rispetto dell’individualità e nell’esaltazione della persona. Nella pur somiglianza reciproca, queste parole hanno semantiche complesse e diverse. La cittadinanza è la dimensione sociale che ci identifica come figli della res publica e che ci chiama all’impegno corale e collettivo, l’individualità ci segna nella dimensione logico-ontica dell’essere per-sé come creature singole e la persona segna il divenire morale e culturale dell’individuo. In tutte queste declinazioni troviamo espressa la valenza di senso delle Acli come entità con uno statuto ontologico che si pone in modo trittico secondo l’asse cittadino-individuo-persona.

Nella seconda parte della giornata, dopo un salto nella storia artistica di Brindisi a zonzo per la città a cura di Chiara Romano, abbiamo raccolto il bagaglio esperienziale di chi del servizio civile ha voluto condividere in modo spontaneo il proprio vissuto.

La relazione di Matteo è stata un’ottima propedeutica all’appuntamento di Roma con un occhio alla cura del nostro blog dei GA.    
 

La civilta’ dell’amore

di Marco Rovere – Coordinatore GA Imperia

Ripenso a questo Convegno Ecclesiale come a un dono che il Signore ha fatto a ciascuno di noi e alle comunità ecclesiali del nostro Paese e come a un segno del Suo Amore, che guida la Chiesa, che ci ha convocati e fatto sperimentare il “piacere spirituale di essere popolo” unito intorno a Lui.

Nelle parole di Papa Francesco, in particolare quelle che ha condiviso con noi martedì mattina in Santa Maria del Fiore, ho percepito il soffio dello Spirito che Gesù ci dona anche oggi- come agli Apostoli a Pentecoste- per insegnarci ad abitare questo tempo secondo il suo stile: chiama noi, suo popolo, ad essere “buon Samaritano” nel cammino della storia, secondo questa bella immagine che ci consegnava già il Concilio e che ci ha ricordato il Papa nell’omelia della Messa allo Stadio.

“Abitare”, appunto, è stata la “via” che ho cercato di esplorare nei lavori di gruppo, assieme ad altri miei coetanei, in un clima di grande libertà, e trovandoci subito in sintonia.

Tra le proposte che abbiamo portato all’attenzione del nostro gruppo, una mi sta particolarmente a cuore: ridestare nei cristiani la consapevolezza di essere parte attiva nella vita della città, promuovendo l’inserimento e la strutturazione nella catechesi e nella pastorale ordinaria dei temi della Dottrina Sociale della Chiesa, perchè “abitare” significa stare con Gesù nella città e riscoprire nell’incontro con Lui la sorgente e il compimento del nostro impegno di trasformare secondo la legge dell’amore le strutture sociali, economiche e politiche del nostro tempo. Forse è un sogno, ma a noi giovani piace sognare, consapevoli che- ci ricorda il beato Paolo VI-  quando parliamo di “civiltà dell’amore” non sogniamo, perchè gli ideali, se autentici, se umani, non sono sogni: sono doveri. Per noi cristiani, specialmente.

La follia umana.

di Francesco Fringuello – Coordinatore GA Cosenza

Gli attacchi di Parigi sono un attacco a tutta l’umanità, come lo sono i recenti attentati di Beirut, le bombe messe nei luoghi affollati che da anni fanno parte della vita quotidiana di Baghdad e di Kabul, i massacri di interi villaggi compiuti in Nigeria. Purtroppo, noi europei ci accorgiamo solo adesso di questo attacco all’umanità, quando anche le nostre vite cominciano ad essere considerate spendibili. Non solo spesso abbiamo chiuso gli occhi, ma ci sono delle corresponsabilità di stati europei nella destabilizzazione di vaste aree del Medio Oriente e della Libia, e ultimamente della Siria. Da questa destabilizzazione ha tratto vantaggio e sostegno l’Isis e il suo repentino sviluppo, a scapito di milioni di credenti musulmani, costretti a vivere in povertà, paura e terrore o ad emigrare verso l’Europa.
Quindi evitiamo di inneggiare all’odio e alla violenza contro i musulmani e il Medio Oriente, vittime come noi della follia umana.

Uno sguardo su Karlsruhe

di Alessandra Reali e Chiara Valevano

Stiamo vivendo qui in Germania da quasi un mese, e solo in questi giorni possiamo dire di aver trovato un ritmo di vita regolare.

All`inizio abbiamo dormito in un ostello, dove ogni giorno facevamo amicizie diverse e ci scambiavamo consigli e ansie sul trovare casa, mangiavamo solo da Macdonald e nei chioschetti sulla strada, rimpinzandoci di berliner e Schwarzwald kuchen, mentre il caffè italiano era ormai un bene di lusso, ma al bar dovevamo ordinarlo perché era il fantasma di un`abitudine.

L`ufficio dove lavoriamo ci ha accolto come delle pecorelle smarrite, e noi ci siamo sentite le benvenute all`istante. Nessuno nasce imparato e quindi c`è stato e ci sarà un grande lavoro da fare, e per adesso siamo molto soddisfatte della nostra scelta.

Trovata la casa e cercato un corso di lingua, possiamo dire che la nostre vite si sono aggiustate al ritmo di vita tedesco, alle figuracce delle incomprensioni e alle risate con le colleghe, che ci lasciano solo intravedere la nostra effettiva crescita all`estero in questo brevissimo lasso di tempo, assieme al nostro punto di vista su tanti emigrati italiani di cui ascoltiamo le storie e le loro difficoltà.

Fango e detriti: terreno fertile per rinascere

di Roberta Quaranta e Valentina Santopietro – GA di Benevento

Ricordo come se fosse ieri il tonfo al cuore che ho provato nel vedere luoghi a me cari sommersi dall’acqua. Tra il 14 e il 15 ottobre Benevento è stata messa in ginocchio da un’alluvione terribile che ha provocato morti e ingenti danni. Tante le famiglie e le imprese del territorio che hanno perso tutto in una sola notte. Anche i paesi della provincia sannita hanno subito gravissimi disagi: la pioggia battente e l’esondazione dei fiumi hanno portato devastazione e tragedie distruggendo case, strade e coltivazioni. Hanno spazzato via in poche ore sacrifici di una vita e speranze future. Molti i beneventani rimasti senza casa e senza lavoro, che oggi hanno dovuto affidare tutti i loro sogni e i progetti alla solidarietà delle persone: familiari, amici di una vita, concittadini e anche estranei. E’ difficile capire qual è la cosa giusta da fare in questi momenti, soprattutto quando il punto di partenza sembra così lontano. Tante sono le motivazioni che ti spingono a scendere in campo: i volontari delle Acli hanno deciso di farlo per tendere la mano a chi, in questo particolare momento, è davvero in difficoltà. Abbiamo spalato ai quartieri Ponticelli e Pantano, muniti non solo di pala ma anche di grande determinazione, per soccorrere chi ha perso nel fango e nella melma i ricordi più cari della vita. Abbiamo provato a dare parole di conforto a chi si era abbandonato alla disperazione e aveva voglia di mollare. Abbiamo sostenuto a gran voce l’iniziativa #saverummo “l’acqua non ci ha rammollito”, la campagna di solidarietà partita dal web per aiutare lo storico pastificio sannita “Rummo” a ripartire senza dover licenziare nessuno dei circa 250 operai. Abbiamo gioito e appoggiato #SporcheMaBuone, l’idea originale della Cantina Sociale di Solopaca, che utilizzando lo slogan “Prendici così”, ha venduto circa 80mila bottiglie di vino salvate dal fango, proponendole alla clientela nelle stesse condizioni in cui sono state recuperate. E ancora l’iniziativa nata per sostenere il Vivaio Ciampi di Pantano: in cambio di un contributo, è stato possibile ricevere una piantina scampata all’alluvione, seppur sporca di fango. Dietro tutto questo, un concetto fondamentale che è poi la mission di noi Giovani delle Acli: la solidarietà e l’unione rappresentano da sempre la forza della rinascita.

Particolari Rossi – Contro la violenza sulle donne

Di Chiara Romano – Coordinatore GA Birnidisi

Dopo l’esperienza dello scorso anno con la realizzazione del video #l’amore è un’altra cosa (https://www.youtube.com/watch?v=hEf6m9vEpCw), realizzato con la collaborazione spontanea di gente comune proveniente da tutta Italia, anche quest’anno i GA di Brindisi si impegnano a raccontare storie e testimonianze continuando a promuovere esperienze dal basso che attivano, nell’era dei social, attraverso la condivisione di contenuti e immagini delle vere e proprie diffusioni virali, partecipate, semplici ma pregne di significato. Le foto raccolte, mediante visi maturi o freschi, espressioni spensierate, preoccupate, rassicuranti o grintose, raccontano il desiderio di dire “NO alla violenza sulle donne” con dei dettagli rossi, intesi non come simboli di vanità, ma come elementi di una femminilità sfaccetta, che va oltre il make-up o l’accessorio.

La femminilità come sfera variegata, da difendere e curare, ossia di una donna che legge il suo romanzo, di un’altra che beve una tazza di caffè. La femminilità negli occhiali, nel cappello, in un fiore o nella maschera che cela. Ognuna di queste donne ha interpretato liberamente la femminilità negata a chi quotidianamente patisce il dramma della violenza domestica, diventando cosi testimonial. Donne protagoniste con le loro personalità e i loro vissuti, donne che attraverso “Particolari rossi” si ribellano alla prepotenza, al sopruso, alla violenza di genere. È possibile aderire alla campagna di sensibilizzazione, inviando una foto del volto, su sfondo bianco e con un dettaglio rosso a scelta, ai nostri contatti:

giovaniaclibrindisi@gmail.com, oppure sulla nostra pagina Facebook: Giovani delle ACLI Provinciali di Brindisi.

Le foto saranno pubblicate, e quindi condivisibili come immagine profilo, sulla nostra pagina Facebook, inoltre le più belle saranno selezionate per la locandina della performance teatrale “Abat-jour accese”, che andrà in scena il 25 novembre, presso l’I.T.E.S. “G. Calò” di Oria dalle 9:00 alle 12:00 e in replica dalle 18:00 alle 19:00 presso l’Aula Consiliare del Comune di Oria.