Perche’ SI’. Protagonisti di una stagione di buona politica.

di Matteo Bracciali – Coordinatore Nazionale Giovani delle ACLI

Dopo l’approvazione definitiva in parlamento, nel prossimo autunno sceglieremo attraverso lo strumento del referendum se confermare o meno la riforma costituzionale.

Siamo sempre meno attenti alla cose della politica, sopratutto se riguardano una sfera della vita pubblica che sembra talmente lontana da noi da non raggiungere mai la nostra vita, i nostri interessi. All’apparenza, per la nostra generazione che vive alla velocita’ di un contratto a termine, potrebbe sembrare anche questa una “cosa politica”. Non e’ cosi’.

La nostra Costituzione tutela le regole del vivere civile che conosciamo e, come ci ha lasciato Piero Calamandrei “..dietro ogni articolo della Costituzione, voi dovete vedere giovani come voi che hanno dato la vita perche’ la liberta’ e la giustizia potessero essere scritte su questa Carta.” E’ per questo motivo che questo referendum ci interessa da vicino: quello che abbiamo trovato non e’ scontato, semplice, e quello di cui discuteremo nei prossimi mesi riguarderanno giustizia e liberta’, ordine e condizione necessari alla nostra vita.

Le modifiche costituzionali piu’ rilevanti riguardano l’assetto del Senato e quindi la fine del bicameralismo perfetto. Questione di cui si discute da moltissimo tempo, ma che non ha mai visto soluzione ad una costruzione parlamentare costruita in un periodo delicatissimo per la ricostruzione della piena democrazia in Italia dopo il ventennio e che oggi allunga i tempi della decisione e mina la credibilita’ del lavoro parlamentare. Molta della discussione che anche nei prossimi mesi interessera’ l’opinione pubblica sara’ incentrata su questo argomento, anche se i contenuti della riforma sono molti altri come la fine di alcune concorrenzialita’ di alcune competenze strategiche come energia e infrastrutture tra stato e Regioni, la previsione del “quorum qualificato” per i referendum con oltre 800000 sottoscrittori e dei referendum propositivi, l’abolizione del CNEL e delle Provincie. Insomma un appuntamento molto importante per la vita democratica del Paese, nemmeno paragonabile all’appuntamento del 2006 che vide la benedetta vittoria dei NO contro una riforma costituzionale che deformava la nostra democrazia parlamentare.

Non esistono riforme perfette ed anche questa non lo e’. Ma va incontro ad un principio sacrosanto che e’ quello di equilibrare i tempi della politica con quelli delle persone e quindi diamo un giudizio positivo alla riforma. Impossibile, pero’, approfondirla in un post. In questi mesi dovremo essere protagonisti di questo percorso, anche solo mettendo a confronto tesi diverse e divulgare i contenuti di una consultazione storica.

E noi ci saremo.

 

 

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