Di Matteo Bracciali – Coordinatore Nazionale Giovani delle ACLI
Il day after delle amministrative propizia la solita stucchevole discussione su chi ha vinto e su chi ha perso e, naturalmente, non ha perso nessuno. Al limite “abbiamo tenuto”.
E’ evidente che questa discussione ci interessa molto poco e, in attesa del voto ai ballottaggi, ci interessa relativamente commentare i risultati dei candidati a sindaco e dei partiti delle grandi citta’. I governi delle citta’ sono fondamentali per lo sviluppo delle comunita’, intendiamoci, ma quella che vorrei raccontare e’ una bella storia di impegno civile.
Mentre tutti parlano di Roma e Milano, A Elmas, in provincia di Cagliari, Giacomo Carta, il coordinatore dei Giovani delle ACLI viene eletto in consiglio comunale. Che Mentana non ne abbia parlato ieri sera nella maratona notturna dello scrutinio non avevamo dubbi, ma per noi e’ una soddisfazione grande.
Ernesto Che Guevara diceva che “la parola insegna, l’esempio guida”. E nelle comunita’ locali, aldila’ delle iniziative di approfondimento culturale, politico, c’e’ un grande bisogno di giovani che si prendono il carico delle difficolta’ e delle responsabilita’ del territorio che abitano. La scelta di Giacomo non e’ banale e proprio per questo e, vi posso assicurare, non e’ stata fatta a cuor leggero. Ma adesso ha davanti a se’ la cosa piu’ difficile: trasformare la nostra azione sociale in politiche pubbliche.
La promozione della partecipazione giovanile alla vita politica del nostro paese e, piu’ in generale, il protagonismo della nostra generazione passa da queste scelte ed e’ per questo che dobbiamo ringraziare i tanti Giacomo che si sono candidati, a prescindere dalle scelte di schieramento, e che nello stesso tempo animano i gruppi di GA in giro per l’Italia. La giovanile deve mettere in relazione, essere momento di confronto ed e’ straordinariamente naturale tenere insieme l’impegno politico con la vita associativa del movimento giovanile.
Adesso al lavoro, il Paese ha bisogno anche di noi.