di Isabella e Mariantonietta – IVO4all Bruxelles
Una delle sfide da affrontare quando ci si trasferisce all’estero è trovare un tetto sulla testa che ti faccia sentire il più possibile “a casa”. La nostra ricerca ha avuto inizio subito dopo l’arrivo a Bruxelles. Indubbiamente un primo punto da considerare è la necessità di essere sul posto per poter fare delle visite e guardare in prima persona lo stato dell’alloggio. In caso contrario, si potrebbe incorrere in brutte sorprese, per cui meglio armarsi di tanta pazienza e rimboccarsi le maniche!
Cominciamo col prendere i primi contatti tramite Facebook: il social media di Zuckerberg ci è servito tantissimo per sondare il terreno e capire cosa offrisse il mercato degli affitti della capitale belga. Passiamo pomeriggi interi a visitare i gruppi pubblici su Facebook Bxl à louer – de bouches à oreilles, Bxl à louer – de bouche à oreille II e ancora Bxl à louer e Colocation, appartements sur Bruxelles per farci un’idea e…le alternative non mancano affatto!!!
In città infatti c’è un ricambio vertiginoso dovuto al continuo via vai di stagisti delle istituzioni europee, studenti e lavoratori che scelgono Bruxelles perché polo di attrazione al centro dell’Unione Europea.
Tuttavia, nonostante le numerose offerte allettanti, riscontriamo non poche difficoltà per cercare soluzioni rispondenti ai nostri bisogni: il periodo di tempo inusuale di 4 mesi, un appartamento con 2 stanze disponibili, in quanto il nostro obiettivo era quello di condividere quest’esperienza all’estero anche sotto il profilo della vita quotidiana.
Dopo le giornate di lavoro in Patronato, cominciamo a familiarizzare con le vie e le metro. Dopotutto i risvolti positivi della ricerca di un alloggio stanno proprio in questo! Fissiamo molti appuntamenti durante i quali le lingue per capirsi vanno dal francese all’inglese e per finire l’italiano. Perché sono davvero molti gli italiani che vivono qui a Bruxelles!
Una delle case visitate molto carina in zona Porte de Namur ci stupisce pero’ per la “strana” distribuzione dei suoi spazi: la camera molto piccola, ma accogliente, la zona giorno ben curata e luminosa, ma per raggiungere il bagno è necessario compiere una vera e propria impresa! Salire una scala con gradini molto ripidi e stretti, tanto da costringerti a salire e scendere lateralmente, a mo’ di granchio 😀
Questa non è stata l’unica sorpresa riscontrata in giro: una delle stanze viste a Sainte Catherine ci interessa particolarmente per ubicazione e zona limitrofa, ma…Nella stanza non vi è il letto, tocca attrezzarsi in altro modo… A Bruxelles, infatti, nella giungla degli affitti non è detto che le stanze siano ammobiliate. Per cui bisogna badare a quest’aspetto con cura…
Ovviamente rifiutiamo l’offerta e andiamo avanti e dopo pochi giorni finalmente troviamo la casa ideale per noi: a 10 minuti a piedi dalla nostra sede di lavoro, ci trasferiamo nel quartiere Saint-Josse-Ten-Noode ben servito da metro e altri mezzi pubblici, attività commerciali e aree verdi dove poter trascorrere il nostro tempo libero. Addirittura abbiamo un lusso in casa, che non è per nulla scontato qui a Bruxelles: la lavatrice!
Il nostro obiettivo è stato raggiunto! Missione compiuta!