di Marco Rovere – Coordinamento Nazionale GA, Coordinatore GA Imperia
Ho ancora impresso negli occhi e nel cuore- e penso ci rimarrà per molto- lo spettacolo di persone e bandiere del Campus Misericordiae; in quel prato, ho potuto contemplare quanto, nello Spirito, la Chiesa sia bella, gioiosa, giovane, desiderosa, come ha detto il Papa, di “lasciare un’impronta”.
Lasciare un’impronta significa- secondo quanto ci ha detto il Papa- camminare su strade mai sognate e nemmeno pensate, su strade che possono aprire nuovi orizzonti, capaci di contagiare gioia, quella gioia che nasce dall’amore di Dio, la gioia che lascia nel tuo cuore ogni gesto, ogni atteggiamento di misericordia. Ci chiama ad andare per le strade seguendo la “pazzia” del nostro Dio che ci insegna a incontrarlo nell’affamato, nell’assetato, nel nudo, nel malato, nell’amico che è finito male, nel detenuto, nel profugo e nel migrante, nel vicino che è solo; ad andare per le strade del nostro Dio che ci invita ad essere attori politici, persone che pensano, animatori sociali. Che ci stimola a pensare un’economia più solidale di questa. In tutti gli ambiti in cui vi trovate, l’amore di Dio ci invita a portare la Buona Notizia, facendo della propria vita un dono a Lui e agli altri.
A noi, giovani impegnati nelle ACLI, viene, ancora una volta, un invito a riflettere e vivere la dimensione sociale, economica e politica della misericordia, a sperimentare nell’impegno per gli altri la dimensione del dono e della gratuità, a pensare che, per servire gli uomini, dobbiamo incontrare il Figlio dell’uomo, che servire gli uomini, anche e soprattutto nelle vicende temporali più concrete, è servire il Figlio dell’uomo.