Archivi giornalieri: 26 marzo 2020

Una nuova Comunità, una nuova Dimensione

[…] Viviamo “Strani Giorni”, come canterebbe Franco Battiato, così carichi di novità (sovversive) che li ricorderemo a lungo. Perché l’Italia, sta affrontando una serie di curve della Storia da cui non potrà uscire come è entrata. Probabilmente più fragile. Provinciale e isolata, sicuramente molto diversa. […]

Sono queste le parole iniziali del libro di Francesco Delzio dal titolo “La ribellione delle Imprese”.
Era uno dei tanti libri accatastati sulla scrivania, ancora non letti, in attesa di un periodo in cui ci fosse il tempo per dare loro il giusto rilievo. Ed ecco che, come narra il famoso detto “la vita è quello che ti succede quando si è impegnati a fare dei programmi”, quel tempo è adesso arrivato.

Non è certo per dare a quelle parole il “potere” della predizione che le ho citate, ma perché mi parve quantomeno ironico leggerle all’indomani del famoso decreto del 9 marzo in cui il Presidente del consiglio dei ministri annunciava il lock down italiano.

Delzio scrisse infatti quel libro nel 2019, periodo “lontanissimo” dalla fragilità di questi giorni, e raccontava il disagio e la rivolta del mondo delle imprese contro un crescente collettivismo.

Ma quelle parole così involontariamente profetiche produssero in me profondi sconvolgimenti interiori, ed anche se il contesto è ormai pandemico, globale ad ormai 3 settimane dall’inizio della quarantena mi è impossibile non rimanere ancorato alla dimensione Italiana, sia questo un limite o un non limite della mia mente, lo chiamerei più semplicemente un istinto, ed è a partire da questo istinto unito ad un forte senso del dovere che tutto il “popolo” del volontariato ha dato ancora una volta prova della sua solidità dimostrando di poter fare la differenza in momenti come questo  mettendo  in piedi ingenti reti di solidarietà e dipingendo, ancora una volta, il ritratto di un’Italia che sa come tendersi la mano.

Perché al di là delle prese di posizioni discutibili di sindaci sceriffi, governatori armati di lanciafiamme, il nostro paese è ancora il paese dei molti eroi senza nome. Perché una volta usciti da questo pantano l’unico modo per risollevarci è facendolo tutti insieme, come popolo;  ognuno pensando a ricostruire l’adiacente, il meglio conosciuto, partendo dalle proprie realtà.

L’opportunità che ci si presenta da questa profonda sciagura, non appena sarà sotto controllo, è quella di immaginare il dopo e quindi ricostruire la nostra comunità partendo da una dimensione umana, una comunità per l’uomo e a misura d’uomo; la propria casa partendo da fondamenta più solide, da facciate più belle, da balconi più fioriti.

Perché, citando Guccini, “nel mondo che faremo Dio è risorto”.

Giovanni Bunoni (Vicecoordinatore Nazionale Giovani delle Acli)

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