Oggi, 22 marzo 2020 il Nonno Beppe compie 79 anni, credo.
Il compleanno è stato festeggiato su un gruppo Whatsapp famigliare.
Eravamo io e mio fratello Leo, mamma e Andre, zii coi cugini e loro, Nonna e Nonno.
I primi cinque minuti li abbiamo passati a cercare di far capire a nonna intanto che era il compleanno di nonno e non il suo; a lei piace tanto stare al centro della conversazione, e secondo, che doveva mettere il cellulare più lontano dall’asticella dei suoi occhiali, perchè sinceramente delle sue rughine a zampa di gallina intorno agli occhi e del suo orecchio non ce ne fregava molto.
Abbiamo parlato del più e del meno, a tratti, perché capivamo poco. Quasi detto niente del Corona. Nonna Martina si è presentata elegante, con una camicia bordeaux e una giacca di velluto nero floreale, un rossetto rosso e i capelli appena fatti. Ovviamente con un flûte di spumante già in mano, come succede quando ci accoglie ad ogni compleanno che festeggiamo in quella casa almeno da quando sono nato. Ogni compleanno, di tutti.
Nonno fa le sue classiche battute e ringrazia col cuore in mano anche per questo gesto, come ogni volta. Ho visto poche persone essere così sincere per l’affetto che provano nei confronti della propria famiglia.
Nonno Beppe si commuove leggermente ad ogni suo micro-discorso di ringraziamento ogni volta che lo festeggiamo.
È coraggioso.
Ci vuole bene davvero.
Tra battute sul fatto che è solo con nonna e che si sopportano tanto quanto basta il minimo per farli urlare, brindiamo.
Noi con due barattoli a mo’ di bicchiere con acqua del rubinetto, mamma con acqua, Andre con grappa, i ragazzi con vino e acqua, i nonni con i flûte di prosecco.
Cin.
Sui saluti nonna dice:
“Avete visto la ta..lata?”
Noi:
“Ehh?”
Ribadisce:
“Avete visto la tavolata?”
E per miracolo riesce a girare la telecamera inquadrando i nostri posti a tavola con loro. Era apparecchiato tutto.
Perfetto, come vuole lei, se no non va bene, per nonno, per il suo Beppe.
I fiori come centro-tavola, tutto simmetrico, preciso: tovaglioli ripiegati, doppie posate, bicchiere per l’acqua, bicchiere per il vino e per lo spumante, doppio piatto e via discorrendo; per ognuno di noi, ma vuoto.
Io non credo molto nell’amore in tarda età, penso sia più una sopportazione maniacale.
Ma quel che è certo, è che ho avuto una strizzata al cuore che solo ste robe mi sanno dare.
Pure mia cugina, anche se forse sono stati i pixel sgranati a farmi vedere ciò che in realtà mi stavo immaginando.
Comunque vada, io quando e se, sarò vecchio, voglio essere come mio nonno.
Auguri Beppe
(Servizio Civile Modena Romeo Cuoghi)