La vergogna dei test di ammissione all’Università.

Riprendiamo il post su FB di Pietro Casalotto (GA Macerata) sull’abominevole prova di sbarramento per l’accesso alle facoltà a numero chiuso. Poche parole, a volte sono meglio di mille analisi.

“Interessante il caos della Giunta a Roma per carità, ma oggi come nel resto d’Italia è andato in scena l’ennesimo test che impedisce a 5 studenti su 6 di misurarsi con Medicina (e così sarà per tanti altri corsi).

Ancora non riusciamo a capire che dovremmo posticipare le selezioni al termine del 1° anno con criteri di merito (come l’aver superato tutti gli esami, il numero di Cfu ed eventualmente la media di voto) in base ai posti disponibili e al fabbisogno lavorativo nazionale, posticipando i laboratori al 2° anno.
Contando la % di abbandono al primo anno (2 anni fa era tra il 9 e il 10%), gli introiti enormi dalle tasse universitarie che permetterebbero un maggiore investimento sulle strutture e i benefici di fare una selezione sulle effettive materie di studio, questo sistema aumenterebbe la qualità di chi si avvia alla professione e soprattutto la piena consapevolezza di aver fatto una scelta corretta, che di certo non si può avere prima di iniziare.
Il numero chiuso così come è strutturato oggi è uno strumento dannoso e va modificato al più presto. Discorso a parte meriterebbe tutto ciò che riguarda i piani di studio, le modalità d’esame, l’orientamento.”

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