Lo storico accordo firmato ieri tra il governo iraniano e il Consiglio di Sicurezza dell’ONU è un passo in avanti importante verso la pace e il disarmo nucleare. La fine delle sanzioni e quindi l’apertura dell’Iran al mondo in cambio della chiusura delle centrifughe nucleari e all’abbandono, se non in minima parte, delle scorte di uranio arricchito. I volti dei giovani scesi in piazza per festeggiare questo avvenimento importantissimo danno la cifra dell’avvenimento: se i pasdaran del regime hanno potuto arricchirsi grazie all’isolamento post ’79, adesso può davvero iniziare un epoca in cui il divario tra ricchi e poveri può cominciare a colmarsi. Un accordo win-win, sopratutto in chiave geopolitica. Se l’IS avanza e propaganda la propria forza in medio oriente, l’agreement di ieri è un segnale forte di saldatura tra oriente e occidente contro il terrorismo che sta avanzando nella regione.
E’ anche un segnale di speranza: dopo l’elezione di Hassan Rohani, un moderato-riformatore in netta discontinuità con l’ultraconservatore Ahmadinejad, si respira un aria diversa a Teheran. Lo racconta molto bene la scrittrice iraniana Goli Taraghi in questa intervista su Internazionale.
Ancora c’è da fare molta strada, le maratone iniziano sempre con un passo.